Jumbo-Visma, Tom Dumoulin: “All’Amstel mi è tornato il fuoco. Avevo perso il piacere di andare in bicicletta”
Tom Dumoulin ha parlato del suo ritorno alle corse e dei motivi che lo avevano spinto allo stop. Il corridore neerlandese, che lo scorso gennaio aveva annunciato la decisione di prendersi una pausa dal ciclismo professionistico, ha comunicato di voler tornare tornare alle corse con l’obiettivo rappresentato dalla crono dei Giochi Olimpici di Tokyo. Il corridore della Jumbo – Visma farà così il suo ritorno in gruppo al Giro di Svizzera, in programma dal 6 al 13 giugno, per poi partecipare ai Campionati Nazionali sia nella prova a cronometro (16 Giugno) che in quella in linea (20 Giugno).
“Negli ultimi anni avevo progressivamente perso di vista quello che mi piaceva e quello che volevo. Sono successe talmente tante cose a cui ancora non avevo dato un posto – ha raccontato il neerlandese a Wielerflits – La vita da atleta di punta scorre a tutta velocità. Ha iniziato a spremermi così tanto da sentirmi male fisicamente e stanco. Non andavo più bene e mi divertivo poco in bicicletta. Non sapevo da dove venisse. Questo è il motivo per cui ho deciso di fermarmi per un po’ alla fine di gennaio“.
Ha continuato spiegando come, soprattutto nei primi tempi, faceva di tutto ma non ha toccato la bicicletta: “All’inizio mi sono riposato molto. Facevo lunghe passeggiate con il cane, lavoravo in giardino, camminavo molto con amici e conoscenti. E tante chiacchiere, non necessariamente con l’obiettivo di trovare una soluzione. Nel primo periodo non ho più toccato la bicicletta, ma dopo poche settimane ho ricominciato ad averne voglia e pian piano ha iniziato a piacermi di più“.
Poi, probabilmente, è stata decisiva la sua visita alla Amstel Gold Race quando è stato visto a bordo strada, tornando così a respirare l’ambiente che ha frequentato per molti anni: “All’Amstel Gold Race ho davvero ricominciato a sentire il prurito – ha confessato – Ho pensato che fosse davvero bello lì e ho scoperto che pensavo che il ciclismo professionistico fosse un mondo molto bello. Pochi giorni dopo l’Amstel ho avuto una conversazione esplorativa con Richard Plugge dove gli ho spiegato che i Giochi Olimpici erano ancora nella mia mente“.
Dopo ha subito contattato il ct dei Paesi Bassi: “Ho chiamato anche Koos Moerenhout che mi ha detto ‘La porta è ancora aperta, ma la selezione si sta per chiudere’ . Questo è stato il motivo per cui ho iniziato a fare sul serio. Poi ho preso rapidamente la decisione di provarci. Mi piace ancora andare in bicicletta, vado ancora veloce e ho i Giochi Olimpici come un sogno in un angolo della mia mente ormai da cinque anni. Queste tre cose mi hanno convinto a tornare. Poi mi sono seduto con Richard, Merijn Zeeman e Mathieu Heijboer. Abbiamo deciso in fretta”.
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